Il convegno di studio si è tenuto a Firenze, nel trentennale della sua morte, con la collaborazione tra la Regione Toscana, l’ANPI e la CGIL.
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Questa sua natura di socialista liberale che trascorse lunghi anni nei carceri e ai confini fascisti e che fu tra coloro che, proprio nel corso di quelle persecuzioni, maturarono l’idea di una unità europea basata sul rispetto dei diritti umani, ha messo in risalto la natura di un combattente della libertà che basava la sua concezione della politica e della partecipazione alle istituzioni del Paese su una visione altamente etica della vita ancorchè delle opinioni e dell’attività concreta. Una convinzione morale che è stato un po’ il filo conduttore dei lavori ai quali hanno dato un contributo di alto livello Eugenio Giani in qualità di presidente della Giunta regionale, il giornalista Renzo Ricchi organizzatore e curatore dell’iniziativa, Bruno Possenti dell’ANPI e Gianfranco Francese della CGIL, gli storici Paolo Bagnoli e Zeffiro Ciuffoletti, l’on. Valdo Spini, Leonardo Garofano (del Circolo Sandro Pertini della Facoltà di Scienze Politiche di Firenze), che ne hanno ricordato le battaglie e l’impegno civile fino all’elezione a presidente della Repubblica (che gli valse la definizione di “presidente di tutti gli italiani”)
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