I due volumi, editi dall'Università "La Sapienza" di Roma e curati dalla scuola ISODARCO (International School on Disarmament and Research on Conflicts), sono pubblicati con l'intento di capire a livello generale il fenomeno del terrorismo.
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Questo viene analizzato sia attraverso le azioni violente contro cose e persone eseguite dai gruppi clandestini della sinistra extraparlamentare, sia attraverso gli atti che fanno parte della strategia della tensione (un tipo di condizionamento politico-sociale che giunge a utilizzare il delitto "politico" e la strage, seminando panico e insicurezza collettiva, con il fine di favorire una stabilizzazione politica conservatrice). Grazie a una corposa e minuziosa cronologia ragionata, che passa in rassegna venti anni di storia italiana, ogni evento di violenza politica è classificato in base alla matrice che lo ha determinato ed è collocato nel contesto dell'epoca. Oltre ai singoli episodi di terrorismo, vengono presi in esame anche gli atti di violenza condotti da organizzazioni legali della sinistra extraparlamentare e, a partire dall'anno 1979, gli eventi mafiosi che hanno avuto una qualche rilevanza politica. La ricerca è stata realizzata utilizzando come fonte i principali quotidiani nazionali (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Messaggero) e verificando le notizie acquisite con i quotidiani locali, qualora un evento nazionale di grande risonanza abbia oscurato avvenimenti di minor portata. Il primo tomo è introdotto da due saggi scritti da Giuseppe De Lutiis, uno dei massimi esperti di questi temi e per molti anni consulente della Commissione parlamentare stragi, e da Alessandro Silj, un ricercatore nel campo delle comunicazioni di massa. De Lutiis sottolinea come, nel periodo 1969-75, l'83 per cento degli atti di violenza politica sia stata di impronta neofascista: terrorismo impiegato da settori dell'apparato dello Stato per contrastare la contestazione operaia e studentesca del '68 e per danneggiare l'avanzata elettorale della sinistra. Silj affronta in un documentato saggio la genesi delle organizzazioni armate di sinistra, concludendo che "comunque la si legga, la storia di questi ultimi vent'anni ha portato ad un sostanziale consolidamento delle forze conservatrici; ed il terrorismo di sinistra non solo ha fallito i suoi obiettivi, ma è stato una delle cause del generale arretramento e ridimensionamento della sinistra italiana". Il secondo tomo comprende, oltre alla cronologia successiva al 1979, una parte dedicata all'analisi statistica dei dati raccolti, da cui si rileva come il "fenomeno della violenza politica in Italia non sia stato prodotto dalla realtà sociale del paese, ma dal confluire casuale di elementi aleatori ed esterni". (a.g.)